Ci avviamo alla fine di questo difficile, tormentato 2015. Un detto recita: “Ogni giorno ha la sua pena” e di questo è perfettamente convinto chi alza la serranda ogni giorno o chi, comunque, quotidianamente deve fare i conti con le incertezze del mercato, con i rovesci del sistema economico e finanziario, con le prescrizioni che le varie autorità - spesso in modo contraddittorio ed incoerente - impongono quali nuovi fardelli alle imprese.
Ciò premesso, l’imprenditore deve sapere interpretare i segni dei tempi e leggerli con una lungimiranza superiore a tutti gli altri soggetti del mercato. Lo sto ripetendo spesso in queste settimane: vale anche per le imprese quanto Charles Darwin affermava per le specie viventi – umana, animali o vegetali -: «non sopravvive la specie più forte, ma quella capace di maggiore adattabilità e quella più preparata al cambiamento». Da qui discende la nuova missione anche della nostra Associazione che deve non solo tutelare, proteggere, informare i propri soci, ma anche tracciare i percorsi del futuro cambiamento e accompagnare gli operatori lungo questo difficile sentiero. Questo può avvenire con molti strumenti, dalla formazione alla consulenza, dall’accompagnamento individuale alla ricerca innovativa, coscienti che le micro aziende possono essere, proprio per la snellezza della propria struttura, paradossalmente le più adatte a fare repentini cambi di percorso tali da mantenersi efficacemente sulla rotta giusta.
I segnali per il futuro sono ancora ambigui e contraddittori. Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, afferma prudentemente che «Le condizioni economiche sono favorevoli e la ripresa si sta lentamente concretizzando» anche se poi specifica che «Il Governo però non ha ancora vinto la scommessa di trasformare una ripresa economica certificata dai dati in una ripresa reale». In altre parole, se alcuni segnali di inversione di marcia possono essere rilevati, la politica ha il compito di far sì che le imprese possano concretizzare questi miglioramenti finora solo virtuali.
Non indulgiamo quindi né ad un strisciante pessimismo né ad un incauto ottimismo: lavoriamo invece insieme per costruire un futuro positivo per noi e per il territorio nel quale lavoriamo.
A tutti, a voi, alle vostre famiglie e ai vostri collaboratori, il più sincero augurio di un sereno Santo Natale e l’auspicio di un 2016 pieno di nuove soddisfazioni.
IL PRESIDENTE CONFCOMMERCIO BELLUNO Paolo Doglioni
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