Non è la prima volta che Confcommercio incontra il mondo del credito, ma è forse la prima volta che questo avviene alla vigilia del lancio di numerosi progetti di finanziamento alle aziende derivanti da una pluralità di fonti (contributi POR FESR, finanziamenti GAL e fondi ODI).

Davanti agli esponenti di tutti gli istituti di credito della provincia bellunese, Confcommercio e Fidi Impresa & Turismo Veneto hanno auspicato un lavoro di squadra perché del successo di questo processo "saremo responsabili tutti noi: Confcommercio, Fidi impresa, Banche. Non dimentichiamo che Cortina 2021 è dietro l'angolo e serviranno soldi per rinnovare gli alberghi, per rilanciare l'edilizia e l'artigianato".

Se si perde questa occasione per il rilancio della provincia, è la fine per tutti, banche comprese.

E ancora: "I finanziamenti non bastano. Oltre agli aiuti della Regione Veneto servono le banche e servono misure di accesso al credito diverse da quelle utilizzate sinora, misure basate su criteri innovativi e tempi di rimborso più lunghi. Ne va del futuro del turismo bellunese".

Intanto, la situazione dei prestiti è bloccata, come ha espresso il referente provinciale di Fidi impresa, Vittorio Zampieri. "I soci bellunesi sono 1.800, e gli affidati, quelli cioè che hanno chiesto un prestito sono 1.300. In totale abbiamo erogato circa 70 milioni di euro. Una somma stazionaria negli anni, anche se il numero degli affidati diminuisce, soprattutto in vista di fondi regionali ed europei che dovrebbero presto arrivare».

Cala anche il taglio medio dei prestiti richiesti e «che ammontano a 70-80 mila euro, una somma come si capisce, abbondantemente al di sotto di quel milione di euro che servirebbe per sistemare un hotel. La questione», conclude Zampieri, «è che la situazione attuale delle banche è dovuta agli indebitamenti delle grosse aziende e questo sta pregiudicando la richiesta di fidi da parte delle aziende medio piccole, le uniche, oggi, a farne le spese».